La legge di Bilancio 2019 stabilisce che «le spese militari sono ridotte di 60 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2019 e di ulteriori 531 milioni di euro nel periodo dal 2019 al 2031».
Per quanto riguarda la dismissione del patrimonio immobiliare, il Documento programmatico pluriennale per la difesa 2018-2020, annunciato all’Assemblea della Camera nella seduta del 23 ottobre 2018, delinea alcuni degli impegni che l’attuale esecutivo intende prendere. Il governo si impegna a «proseguire nell’attuazione del programma di dismissione e razionalizzazione degli immobili non più necessari, prevedendo la realizzazione, la ristrutturazione o l’acquisizione di infrastrutture sostitutive».
L’art. 307 del Codice dell’ordinamento militare approvato nel 2010 (D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66) disciplina le dismissioni dei beni immobili del Ministero della difesa; come viene riportato dalla Camera, ai sensi di questo articolo, il Ministero della Difesa e l’Agenzia del demanio hanno iniziato ad adottare una serie di programmi finalizzati alla gestione del patrimonio immobiliare dismesso.
Le legge di Bilancio 2019 prevede un «programma di dismissioni immobiliari» straordinario che mira a ottenere un’entrata pari 950 milioni di euro per il 2019 e a 150 milioni di euro per il 2020 e per il 2021. Il piano – il quale sarebbe dovuto essere approvato da un apposito decreto entro il 30 aprile 2019 – prevede la dismissione di numerosi immobili statali, tra i quali figurano anche quelli in uso al ministero della Difesa.
A queste future dismissioni straordinarie si aggiungono poi quelle ordinarie. Infatti, da quando il governo Conte è in carica (1° giugno 2018) sono stati venduti all’asta 30 immobili del ministero della Difesa: 20 nel 2018 e 10 nel 2019, per un totale di circa 3,7 milioni di euro (2,8 milioni dal 18 giugno al 31 dicembre 2018 e 850mila euro nel 2019) .
Occorre però ricordare che, nonostante i piani di razionalizzazione della spese per gli anni successivi a quello corrente, il bilancio ordinario della Difesa per il 2019 è aumentato del 2,2 per cento rispetto all’anno scorso (21.432 milioni di euro nel 2019 contro i 20,969 milioni di euro del 2018). Bisognerà quindi vedere se le dismissioni previste dal ministero della Difesa saranno effettivamente in grado di portare ai risultati sperati, riducendo effettivamente la spesa per questo e per gli anni a venire.
Hanno detto che:
27 novembre 2018: «La valorizzazione, la dismissione e la razionalizzazione degli immobili militari rappresenta uno dei principali obiettivi del mio mandato ministeriale che ho illustrato nelle Linee Programmatiche del Dicastero» (Elisabetta Trenta, ministra della Difesa)
26 luglio 2018: «Occorre procedere a un’attenta valorizzazione del patrimonio immobiliare della Difesa» (Linee guida del ministero della Difesa)